I volumi pubblicati dall'Unione degli Istriani
Stefano Zecchi, Maria: dal pantano è nato un fiore, Ferrogallico (con il contributo di Unione degli Istriani) 2023, pp. 160, cartonato rigido.
Il 10 febbraio 1947, a Parigi, viene firmato il trattato di pace in cui si sancisce la definitiva separazione dell’Istria dall’Italia e la consegna della città di Pola alla Jugoslavia malgrado la legittimità storica italiana. Lo stesso giorno, a Pola, una donna reagisce a questa ingiustizia compiendo un coraggioso gesto simbolico e assumendosene ogni responsabilità: attentare alla vita del generale britannico Robert W. De Winton. Il nome di questa donna è Maria Pasquinelli.
L’Autore – tra i principali protagonisti della cultura italiana – firma la biografia illustrata di Maria, la donna che con il suo consapevole atto di coraggio colpì la coscienza di molti italiani, soprattutto degli esuli, di coloro che avevano dovuto pagare, per tutti, il prezzo di una guerra perduta. Un’opera che si rivolge anche ai lettori più giovani, per trasmettere il senso del profondo amor di patria… un sentimento che caratterizzò sempre la vita di Maria, la donna che divenne eroina per le famiglie degli infoibati e degli esuli, per la nazione italiana.
Domenico (Dino) Bonifacio, Antichi ricordi della terra d’Istria e della mia famiglia, Unione degli Istriani 2023, pp. 153, brossura.
Dalla Prefazione di Massimiliano Lacota, Presidente dell’Unione degli Istriani:
Ogni più piccolo frammento delle memorie della sua famiglia, di cui l’autore ci fa partecipi nel contesto degli ultimi anni della plurisecolare presenza italiana in Istria, e nel territorio di Pirano in particolare, presenza che si concluderà con l’esodo che tutti oggi ben conosciamo, ci offre uno stimolante motivo di riflessione e di analisi rispetto ad una vita semplice ma allo stesso tempo molto ben organizzata di chi faceva el saliner: un accenno modesto, ma allo stesso tempo esauriente per immaginare i ritmi singolari di vita dettati dall’acqua e dal vento di coloro che, dai tempi antichi di Venezia, erano dediti alla produzione dell’oro bianco.
E così vale per le odi in dialetto piranese, inneggianti alla storia di tanti borghi e cittadine istriane e seguite dalle eleganti e mai banali sfumature, e note di approfondimento, che ci incuriosiscono e ci invogliano immediatamente a saperne di più.
Da Capodistria ad Abbazia, da Fianona a Rovigno, passando per i paesi cari all’autore come San Bortolo, Santa Lucia e Sicciole, Dino ne ha davvero per tutte, e chi avrà la capacità di cogliere l’armonia e il pathos – che vuol dire sì emozione, ma anche e forse soprattutto sofferenza – di cui questo volume trasuda, dalla prima all’ultima pagina, se ne innamorerà all’istante.
Franco Stener, S.N. “Giacinto Pullino” 1960/1975, Unione degli Istriani 2022, pp. 144, brossura con alette.
Presentazione di Massimiliano Lacota, Presidente dell’Unione degli Istriani:
Sono molto grato a Franco Stener per aver voluto occuparsi, sviscerandone molti aspetti sconosciuti ai più, della storia della gloriosa Società Nautica Giacinto Pullino, nata ad Isola d’Istria nel settembre 1925 e ricostituita nel novembre 1960 a Trieste, in occasione della fausta ricorrenza del 95° della vittoria olimpica.
Si tratta di un lavoro davvero prezioso, inedito ed indispensabile per ricostruire le vicende di una comunità intera che nella Pullino aveva non solo il suo punto di orgoglioso riferimento per il canottaggio, ma anche una colonna dell’identità italiana dell’Istria.
Tantissimi sono i particolari riportati in questo volume rievocativo che consentono di rivivere i sentimenti e le nobili motivazioni che portarono, dopo l’esodo, a ricomporre nel più genuino significato del termine la Pullino in esilio: nomi e cognomi dei promotori della rinascita, il nuovo inizio, il trasferimento simbolico a Muggia – un ritorno simbolico in Istria, se vogliamo, nell’unica città rimasta all’Italia di questa nostra piccola Patria perduta – la partecipazione alle prime importanti gare, lo sviluppo successivo.
Un bellissimo contributo che concorre a quell’indispensabile recupero della memoria della nostra articolata storia a testimonianza di quanto lo sport istriano abbia dato, e continua a dare, al nostro Paese.
S. Zaratin, Tito senza maschera, seconda edizione (ristampa anastatica dell’edizione del 1947) Unione degli Istriani 2022, pp. 171, brossura.
Premessa di Massimiliano Lacota, Presidente dell’Unione degli Istriani:
Da quando ho assunto la presidenza dell’Unione degli Istriani nel lontano 2005 ho sempre lavorato affinché l’associazione privilegiasse nel campo editoriale la valorizzazione delle fonti primarie, a beneficio di tutti gli studiosi e degli appassionati che desiderano approfondire la loro conoscenza ed interpretare correttamente ciò che avvenne nella Venezia Giulia, nella Dalmazia e nella Jugoslavia occupate dai partigiani comunisti di Tito.
La pubblicazione della riedizione anastatica del volume testimonianza “Tito senza Maschera” dall’agente S. Zaratin (un nome di copertura necessario al fine di proteggere l’intervistatore di partigiani pentiti che raccontavano ciò che avevano visto dopo essere fuoriusciti dalla Jugoslavia), edito nel 1947 dal recentemente soppresso settimanale cattolico di Trieste “Vita Nuova”, costituisce un ulteriore tassello nella ricomposizione della tragica storia del Novecento nell’area alto adriatica.
Centinaia di migliaia furono i civili massacrati dai comunisti slavi, in particolare dall’aprile 1945: la aberrante teoria dell’eliminazione fisica di qualunque oppositore della rivoluzione pianificata dal Maresciallo jugoslavo, vero o presunto, portò allo sterminio di intere famiglie, donne e bambini compresi, e alla distruzione di interi villaggi.
Una ferita ancora aperta che non può lasciare spazio ad alcun condono.
Roberto Menia, 10 Febbraio. Dalle Foibe all’Esodo, seconda edizione ampliata Pagine – Unione degli Istriani 2022, pp. 306, brossura.
Dalla Premessa dell’Autore alla seconda edizione:
Quelli che negano il valore del Giorno del Ricordo o addirittura ne chiedono l’abolizione, dovrebbero provare ad incontrare chi c’è ancora dei nostri vecchi esuli, con il carico di memoria e di sofferenza che si sono portati dietro per una vita. Chissà che non li illumini sentire cosa è il dolore della Patria perduta o la speranza, vana ma cullata per una vita, di sapere almeno ove portare un fiore a un padre o un fratello scomparso, chissà dove, chissà come. Dovrebbero scuse e rispetto a quei morti senza croce; e alle nostre famiglie che hanno pagato senza colpe, che hanno lasciato la loro terra, le case, i beni, ma anche i ricordi, le storie, le memorie, le tombe, le pietre e i monumenti. Ci pensi chi nega, giustifica, pontifica, e magari è professore: pensi se un giorno venisse a casa sua gente che parla un’altra lingua, gli bruciasse i libri e le biblioteche, facesse sparire i suoi parenti, cancellasse la sua cultura, gli spiegasse che Marco Polo è croato, distruggesse la sua città e la rinominasse come mai s’è chiamata, facesse a pezzi le statue di Dante e di Tommaseo, scalpellasse i leoni di Venezia, e alla fine lo costringesse ad andarsene… E quando, passata una generazione o due, scoprisse che nemmeno la sua gente, gli italiani, ricordano più i nomi di quella che era stata la sua città, fosse stato egli di Zara o di Pola o di Fiume o di Capodistria beh… allora forse capirebbe perché c’era bisogno di un Giorno del Ricordo.
Giotto Dainelli, La Dalmazia, riedizione anastatica Unione degli Istriani 2021, 2 volumi in cartella.
Presentazione dell’opera da parte del Presidente dell’Unione degli Istriani, Massimiliano Lacota:
La promozione della ristampa anastatica di questi due splendidi volumi de La Dalmazia di Giotto Dainelli, realizzati nell’ultimo anno della Grande Guerra, rappresenta la conclusione di un impegno preciso dell’Unione degli Istriani nella rivalutazione di opere fondamentali, oggi introvabili, per la conoscenza della storia e della geografia delle terre dell’Adriatico orientale.
Dopo La Venezia Giulia, di Cesare Battisti, pubblicata soltanto nel 1920, questa iniziativa editoriale completa il ciclo dedicato alla scoperta vera e propria delle regioni già veneziane che la vittoria avrebbe dovuto consegnare all’Italia, come promesso dal Patto di Londra del 1915; così non fu, come sappiamo, e di tutta la costa della Dalmazia, soltanto la città di Zara e le isole di Pelagosa e Lagosta divennero parte del territorio nazionale.
Dati precisi, informazioni minuziose, mappe e cartine tematiche, puntuali descrizioni statistiche di carattere storico, etnografico, geologico, commerciale e sociale permettono di avere una visione d’insieme straordinaria delle città e delle numerose isole dalmate plasmate dalla benevola, secolare presenza della Serenissima, tale da rendere, ancora cent’anni dopo la sua pubblicazione, unica e preziosa quest’opera.
Un ringraziamento speciale va alla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, che anche in questa occasione si è rivelata partner fondamentale, avendo sostenuto la duplicazione di questi volumi essenziali che saranno certamente molto apprezzati dagli appassionati di storia patria e dagli storici e ricercatori impegnati nell’approfondimento delle tematiche legate alle vicende del nostro martoriato Confine orientale.
Paolo Grio – Cristina Bernich, Blasonario giuliano, Unione degli Istriani 2021, pp. 1330, edizione digitale disponibile online nella pagina dell’Archivio multimediale.
Barbara Coslovich – Serena Paganini, Trieste. La città spiegata ai ragazzi, Unione degli Istriani 2021, pp. 180, brossura.
L’obiettivo è far conoscere la città ai ragazzi raccontandola attraverso una selezione ragionata dei più importanti e adeguati argomenti e temi di storia, arte, architettura e non solo.
Non è una guida turistica, né un percorso organizzato per luoghi, ma un volume in cui gli argomenti sono presentati in ordine cronologico per spiegare l’evoluzione della città.
Il mezzo scelto è la schedatura di monumenti, palazzi, opere d’arte con un’analisi guidata e semplificata, di facile lettura, completata da spunti, notizie curiose e confronti stimolanti.
Il volume ha anche lo scopo di incoraggiare a osservare palazzi, monumenti e opere d’arte, di approfondire la conoscenza di musei, luoghi e vie del centro della città, senza dimenticare i dintorni.
Fameia Cittanovese (a cura di), Cittanova scomparsa, Fameia Cittanovese e Unione degli Istriani 2021, pp. 205, brossura con alette.
INDICE: Prefazione; Introduzione; Storia cronaca memoria; Propaganda e censimento jugoslavo; Violazioni e persecuzioni; Partenze; Destinazione campo profughi; Accoglienza e assistenza minori; La vita ricomincia; Riferimenti bibliografici; Ringraziamenti.
Luigi Foscan, Il Neolitico e gli Istri, Unione degli Istriani 2021, pp. 287, brossura con alette.
INDICE: Presentazione; Prologo; Introduzione: La rivoluzione cronologica dell’agricoltura in Europa; Parte prima: Le culture europee tra Paleolitico Superiore e l’età del ferro, L’uomo europeo, Le società neolitiche matrilineari, Nascita e diffusione della cultura agricola in Europa; Parte seconda: I popoli indoeuropei alla ribalta, Gli indoeuropei, Facies culturali centroeuropee post-mediterranee; Parte terza: La civiltà degli Istri, L’Istria, La storiografia antica, I primi insediamenti, La colonizzazione dell’Istria, La civiltà dei castellieri, Religione ed etnologia, I castellieri della Carsia Giulia; Parte quarta: L’epilogo, L’Istria nella storia; Glossario etimologico.
Gianluca Paron (a cura di), Domenico Schiavi. Arte ed architettura di una bottega friulana tra XVIII e XIX secolo, Unione degli Istriani 2020, pp. 377, brossura con alette.
INDICE: Massimiliano Lacota. Presentazione; Gianluca Paron. Introduzione; Sandro Piussi. Le chiese degli Schiavi e le prescrizioni della Riforma cattolica; Francesco Schiavi di Girolamo. Breve biografia della Famiglia Schiavi – Tolmezzo; Francesco Maria Schiavi. L’incontro con i miei Avi; Federico Bulfone Gransinigh. Botteghe edili, capimatri e architetti nel Friuli Venezia Giulia all’epoca di Domenico Schiavi; Francesco Amendolagine Foschini. Per Sentieri Interrotti. La famiglia Schiavi e un mantello di chiese steso sulla Carnia e il Friuli nel XVIII secolo; Marisa Dario. I “Manoscritti Schiavi”. Studi su un Libro di architettura del Settecento; Marisa Dario. Domenico Schiavi e il progetto per i due ponti sul Tagliamento e la strada del San Simeone; Loris Sormani. Presenza sul territorio e vicende dei ponti sul Tagliamento nel periodo napoleonico ed austriaco; Federico Bulfone Gransinigh. Fra clan famigliare e bottega edile: cantieri e progetti documentati nei territori del Friuli Venezia Giulia; Federico Bulfone Gransinigh. Collaborazioni e linguaggi diversi: la bottega Schiavi in Veneto; Federico Bulfone Gransinigh. Attribuzioni, riletture e nuove prospettive di ricerca; Federico Bulfone Gransinigh. Committenze private e opere civili. Fra progetti realizzati, attribuzioni e smentite; Marisa Dario. Domenico Schiavi, Matteo Lucchesi e la vicenda edilizia del Monte di Pietà di San Daniele del Friuli; Helena Serazin. Schiavi in Istria.
Baccio Ziliotto, Capodistria, Unione degli Istriani 2020, su iniziativa della Fameia Capodistriana, pp. 104, brossura.
Prefazione di Piero Sardos Albertini – Presidente della Fameia Capodistriana.
Si tratta della ristampa anastatica della monografia “Capodistria” di Baccio Ziliotto apparsa nel 1910. Essa faceva parte di una collana intitolata “La Venezia Giulia e la Dalmazia” contenente una serie di lavori destinati a fini divulgativi.
La monografia “Capodistria” comprende la storia della cittadina dalle sue prime origini fino all’occupazione austriaca, fornendo uno strumento che illustra il primato da essa raggiunto nelle lettere ed arti, segnalando altresì le attività commerciali ed industriali che le guadagnarono benessere e ricchezza.
La monografia su Capodistria è importante anche storicamente considerato che, pur essendo stata pubblicata nel periodo in cui la cittadina faceva ancora parte dell’Impero austro-ungarico, testimonia la plurisecolare italianità della popolazione.
La Fameia Capodistriana, in collaborazione con l’Unione degli Istriani, ha ritenuto utile la ristampa di questo volume che era ormai quasi introvabile. A distanza di oltre un secolo, il lavoro di Baccio Ziliotto conferma la sua piena validità culturale.
Mariella Zorzet Fragiacomo, L’olivo della pase. La storia di Capodistria, città istriana raccontata a tutti, Unione degli Istriani 2020, su iniziativa della Fameia Capodistriana, pp. 84, brossura.
Dalla Prefazione di Piero Sardos Albertini – Presidente della Fameia Capodistriana.
Questo libro si discosta dal consueto panorama delle opere relative alla Storia di quella parte d’Italia che è stata sottratta alla Madre Patria dopo la conclusione della Seconda Guerra Mondiale. Si differenzia non per la tematica ma per i destinatari, che non sono solo gli “addetti ai lavori” o il mondo dell’Esodo. Questa storia infatti è rivolta a bambini, ragazzi ed adulti che vogliono raccontarla ai propri figli o nipoti o allievi scolastici. Il linguaggio è molto semplice, chiaro, accattivante con domande inerenti all’argomento per sollecitare l’interesse dei lettori. La cronologia degli eventi storici parte dall’epoca romana ed arriva alla realtà odierna.
In questo arco di due millenni vengono presentati i fatti storici, culturali più rilevanti e le tradizioni civili e religiose. Ogni avvenimento viene illustrato preferibilmente con opere di pittori capodistriani.
La finalità peculiare di questa storia è rivolta ai valori della civiltà istriana, alla consapevolezza storica, privilegiando il rispetto e la pace tra le popolazioni.
Guglielmo Holzer, Fasti e nefasti della quarantena titina a Trieste, Unione degli Istriani 2020, pp. 92, brossura.
INDICE: Prefazione; Premessa; L’alba della libertà; 5 maggio; Bruciare le tappe; In cerca di nuovi espedienti; Sindacati Unici: altra arma di penetrazione panslavista; Verso la legalizzazione del fatto compiuto; La verità «ad usum delphini»; Complicazioni internazionali; Le foibe; Demagogia; Gli affari vanno di male in peggio; La storica seduta; Gli infantili stupori del Maresciallo Tito; L’umore dei Garibaldini; L’altrui non vogliamo e il nostro non diamo; Il Tribunale del popolo; L’opinione dei gerarchi comunisti italiani sul problema di Trieste; Intermezzo; Gli ultimi spasimi della dominazione infame; «Ritorneremo e inonderemo la città di sangue»; Conclusione.
Dalla Prefazione di Massimiliano Lacota – Presidente dell’Unione degli Istriani.
La seppur modesta, ma veramente interessante, testimonianza di cui si compone il volume di Guglielmo Holzer, edito nel giugno 1946 – un anno dopo l’abbandono della città da parte degli slavi, quando ancora ferite e rancori verso gli occupanti erano ben vivi – costituisce un tassello prezioso per comprendere meglio alcuni aspetti legati all’insediamento dei titini ed all’amministrazione del territorio. E proprio nella ricorrenza del 75° anniversario dell’avvenimento, che l’Amministrazione comunale ha voluto celebrare accogliendo una precisa mia richiesta, elevando il 12 giugno 1945 a solennità civica con la denominazione di Giornata della liberazione dall’occupazione jugoslava, viene edita la prima ristampa anastatica.
Massimiliano Blocher – Paola Cochelli, La via luminosa sull’Adriatico orientale, Unione degli Istriani 2020, pp. 223, brossura con alette.
INDICE: Prefazione; Introduzione; I fari nella storia: dall’antichità all’epoca moderna; Contesto storico e attori; I progettisti; Salvore, il primo faro illuminato a gas; Trieste, il faro del porto; Porer, il faro sullo scoglio; Altri fari prima del 1850; I fari dopo il 1850; Prospetto cronologico; La rappresentazione plastica dei fari dell’alto Adriatico; Bibliografia.
Quando nel 2018, in occasione del Bicentenario della costruzione del faro di Salvore, il più antico di tutto il Mar Adriatico, venne presentata nella sede di Palazzo Tonello, a Trieste, una piccola parte di questo pregevole lavoro di ricerca e di contestualizzazione storica legato ad un tema specifico e mai adeguatamente trattato, l’Unione degli Istriani aveva subito avanzato ai due giovani autori, Massimiliano Blocher e Paola Cochelli, la proposta di riordinarlo ai fini di una pubblicazione.
Nasce in questo modo un elegante volume che in dieci capitoli traccia in maniera completa ed efficace la storia della pianificazione di quella che il titolo magnificamente sintetizza, ovvero di quella via luminosa sull’Adriatico che cambierà modi e tempi della navigazione, consentendo la circolazione marittima anche nelle ore notturne.
Autori Vari, Sessantacinque anni di storia, Unione degli Istriani 2019, pp. 228, brossura.
INDICE: Prefazione; 1954 Come nasce l’Unione degli Istriani; 1955-1960 Le origini e gli anni della crescita; 1961-1966 La stabilizzazione; 1967-1975 Dall’espansione all’Accordo di Osimo; 1976-1984 La battaglia contro la ratifica del Trattato e la rinascita; 1985-2004 Verso il cambiamento; 2005-2012 Il nuovo rilancio e la proiezione europea; 2013-2019 Gli anni del progressivo sviluppo di una nuova progettualità; Schede.
Loris Dilena, Orchidee dell’Istria, di Cherso e dei Lussini, Unione degli Istriani 2019, pp. 188, brossura con alette.
Irene Spada, L’Italia in Istria, Marsilio 2017 (con il finanziamento dell’Unione degli Istriani), pp. 351, brossura con alette.
L’Autrice, dottore di ricerca in storia dell’arte con varie pubblicazioni all’attivo, prima di accettare l’incarico di funzionario storico dell’arte presso il polo museale del Molise, ha rivisto ed integrato i suoi studi sulla tutela dei beni culturali in Istria nel periodo tra le due guerre mondiali, dando così alle stampe questa importante monografia, di cui l’Unione degli Istriani ha finanziato l’edizione.
INDICE: Prefazione di Rossella Fabiani; L’Italia in Istria; Soprintendenza e soprintendenti; I rapporti con le istituzioni istriane e fiumane; l’attività di restauro; I musei in Istria nei primi del Novecento; La protezione aerea e il decentramento delle opere d’arte istriane; Apparato documentale; Apparato iconografico; Conclusione; Ringraziamenti; Bibliografia.
Pietro Zovatto, Preti perseguitati in Istria. 1945-1956 Storia di una secolarizzazione, Luglio editore 2017 (con il contributo dell’Unione degli Istriani), pp. 334, brossura.
INDICE: Prefazione e introduzione; Capitolo I: La situazione ecclesiastica in Istria (Zona B), Mons. Rocco sostenitore della causa del Beato Bonifacio, I sacerdoti sotto pressione in Zona B; Capitolo II: La situazione a Pola e a Fiume; Capitolo III: Appendici documentarie (Nota introduttiva), Appendice 1 don Alfredo Ughi salesiano, Appendice 2 don Emilio Zanardelli, Appendice 3 mons. Giorgio Bruni, Appendice 4 mons. Giuseppe Dagri, Appendice 5 Ida Dagri, Appendice 6 don Piero Fonda, Appendice 7 padre Anselmo Sartori, Appendice 8 don Giovanni Golfetto, Appendice 9 don Giuseppe Sossa, Appendice 10 don Libero Colomban, Appendice 11 riunione dei Decanati, Appendice 12 mons. Egidio Malusà, Appendice 13 vescovo Antonio Santin, Appendice 14 mons. Antonio Canziani, Appendice 15 don Giovanni Zugan, Appendice 16 vescovo Antonio Santin, Appendice 17 mons. Gaetano Tumia, Appendice 18 padre Nestore Da Trappo, Appendice 19 condanna di un sacerdote salesiano, Appendice 20 sacerdoti “anti-popolari” a Fiume, Appendice 21 don Girolamo De Martin, Appendice 22 padre Tarcisio Tamburini gesuita; Indice dei nomi nel testo; Indice dei nomi nelle testimonianze.
Loris Dilena, Il frutto riscoperto. Antiche cultivar da frutto vite ed olivo della Venezia Giulia e Zara, Unione degli Istriani 2016, pp. 159, brossura.
INDICE: Introduzione; Perchè scegliere i frutti antichi; Limiti del territorio; Il lavoro; Orografia; Nomenclatura scientifica; Cultivar antiche; Origini e storia; La riproduzione dei fruttiferi nella Venezia Giulia; I portainnesti della tradizione; Il progetto di recupero; Indicazioni di base; Preparazione del terreno; Sistema d’impianto; Concimazione d’impianto; Caratteristiche dell’impianto per fruttiferi e olivo; Caratteristiche d’impianto per la vite; Tavole iconografiche; Vite; Olivo; Ciliegio; Visciola; Marasca; Pero; Melo; Pesco; Albicocco; Susino; Susino siriaco; Mandorlo; Fico; Gelso; Noce; Nocciolo; Sorbo; Diospiro o Kaki; Nespole; Cotogno; Azzeruolo; Mirabolano; Elenco di tutte le cultivar considerate in questo studio; Modi di dire ed antica sapienza; Bibliografia essenziale; Sitografia.
Giorgio Baroni (a cura di), Scrittori italiani d’oltre Adriatico. Colautti, Slataper, Galli, Morovich, Tomizza, Brazzoduro, Bettiza, Fabrizio Serra Editore 2016 (in collaborazione con l’Unione degli Istriani), pp. 103, brossura con sovraccoperta.
INDICE: Massimiliano Lacota, Prefazione; Giorgio Baroni, Introduzione; Michela Toppano, La relazione uomo-donna nei romanzi di Arturo Colautti; Alfredo Luzi, Slataper interventista. I confini necessari all’Italia; Paola Ponti, “Chi siamo?”. Omaggio a Lina Galli; Fabio Russo, Essere italiano a Fiume e ‘oltre’: Enrico Morovich, quale ‘surrealtà’? (e non vergognarsi); Franco Musarra, Tomizza in famiglia; Edda Serra, La poesia di Gino Brazzoduro; Marina Paino, Autobiografismo e letterarietà in Enzo Bettiza. Per una lettura di Arrembaggi e pensieri.
Autori Vari, Sessant’anni di storia e di lotta. Mostra documentaria rievocativa. Catalogo, Unione degli Istriani 2014, pp. 159, brossura.
INDICE: Prefazione; 1954 Come nasce l’Unione degli Istriani; 1955-1960 Le origini e gli anni della crescita; 1961-1966 La stabilizzazione; 1967-1975 Dall’espansione all’Accordo di Osimo; 1976-1984 La battaglia contro la ratifica del Trattato e la rinascita; 1985-2004 Verso il cambiamento; 2005-2013 Il nuovo rilancio e la proiezione europea; Schede.
Luigi Papo de Montona, Albo d’oro. La Venezia Giulia e la Dalmazia nell’ultimo conflitto mondiale. I Volume: la Provincia di Trieste, Unione degli Istriani 2013, terza edizione rivisitata, pp. 381, brossura.
INDICE: Nota dell’Editore (alla prima edizione); Nota dell’editore (alla seconda edizione); Prefazione dell’Autore (alla prima edizione); Prefazione dell’Autore (alla seconda edizione); Nota dell’editore (alla terza edizione); Prefazione dei Revisori (alla terza edizione); “gratias ago”; La provincia di Trieste; Foibe ed eccidi slavi nella provincia di Trieste; Fonti e riferimenti delle due prime edizioni; Fonti e riferimenti della Terza Edizione (per la provincia di Trieste); Prologo-Come si giunse all’intervento italiano nel 2° conflitto mondiale; PRIMA PARTE-Dal 10 giugno 1940 all’8 settembre 1943; Caduti e dispersi del Regio Esercito sui Fronti africani; Caduti e dispersi del Regio Esercito sui Fronti balcanici; Caduti e dispersi del Regio Esercito sul Fronte russo; Caduti e dispersi del Regio Esercito su altri Fronti; Arma dei Carabinieri; Territorio metropolitano; Marina militare; Marina mercantile; Regia Aeronautica; Guardia di Finanza; Pubblica Sicurezza; Civili vittime degli slavi; SECONDA PARTE-Dal 9 settembre 1943 al 28 aprile 1945; Gli avvenimenti nella zona di Trieste e nel capoluogo giuliano; Arma dei Carabinieri; Vari Fronti; Campi di concentramento tedeschi; Territorio metropolitano; Caduti per altre cause; G.N.R.-M.D.T. e altre milizie; Milizia Ferroviaria-5^ Legione; Milizia Portuale-3^ Legione; Altre formazioni della Difesa Territoriale; Esercito Repubblicano; Servizio Ausiliario Femminile; Croce Rossa Italiana; Altre formazioni della Repubblica Sociale; Regia Marina Militare; Marina Mercantile; Marina Militare Repubblicana; Decima MAS; Regia Aeronautica; Aviazione Nazionale Repubblicana; Guardia di Finanza; Pubblica Sicurezza; Guardia Civica; Civili vittime per cause varie; Civili vittime degli slavi; Civili vittime delle rappresaglie tedesche a Trieste; Olocausto degli ebrei triestini in Polonia e Germania; Risiera di San Sabba; Civili vittime dei bombardamenti; TERZA PARTE-A guerra finita dal 29 aprile 1945 in poi;Gli avvenimenti nella zona di Trieste e nel capoluogo giuliano; G.N.R.-M.D.T. e altre milizie; Milizia Ferroviaria-5^ Legione; Milizia Portuale-3^ Legione; Altre formazioni della Milizia; Esercito Repubblicano; Altre formazioni R.S.I.; Croce Rossa Italiana; Marina Mercantile; Marina Militare Repubblicana; Decima MAS; Aviazione Nazionale Repubblicana; Guardia di Finanza; Pubblica Sicurezza; Guardia Civica; Civili vittime degli slavi; Dopo la fine della guerra.
Luigi Covaz, La mia Istria. Ricordi dell’infanzia a Visignano, Unione degli Istriani 2012, pp. 62, brossura.
Aldo Cherini, Viaggio virtuale in Adriatico e le sue ultime imbarcazioni caratteristiche, Unione degli Istriani 2012, pp. 167, brossura con alette.
L’Autore, nato a Capodistria nel 1919 e mancato a Trieste nel 2010, è stato insignito di Medaglia d’oro alla Cultura Istriana-Premio “Histria Terra” con la seguente motivazione: “Per la sua decennale attività e per la sua vita consacrata alla ricerca storica, alla raccolta di documenti, alla produzione di studi e scritti ed alla vergatura magistrale di disegni a testimonianza della cultura istriana”.
INDICE: Prefazione; Introduzione; Presentazione; Promemoria; L’Albania; Le ultime tipiche barche dell’Adriatico; Vele dipinte dell’Adriatico; Araldica della vela; La linea di navigazione costiera a corto raggio tra Capodistria e Trieste; La Società Cittadina di Navigazione a Vapore; La Nuova Società Cittadina di Navigazione a Vapore; La Società Capodistriana di Navigazione S.A.; Piccola cronaca di un fortunale; Un ex-voto; La S.I.A.M. Società Istriana Autotrasporti Marittimi; Capodistria sul mare; Vita e lavoro dei pescatori; Le peschiere; La passione per la pesca; Barche e vele; Le vele bianche; Vele al vento della poesia; Prolusione.
Autori Vari, Francesco Salata e le Nuove Provincie nel 90° anniversario dell’istituzione dell’Ufficio Centrale per le Nuove Provincie, Unione degli Istriani 2011, pp. 131, brossura con alette.
CONVEGNO NAZIONALE. Trieste, 10-11 dicembre 2009.
MOSTRA DOCUMENTARIA. Archivio di Stato di Trieste, 10 dicembre 2009 – 31 gennaio 2010.
INDICE: Presentazioni: Massimiliano Lacota e Grazia Tatò; Dall’Irredentismo all’Interventismo. Carlo Ghisalberti; Salata tra guerra e dopoguerra. Ester Capuzzo; Salata ed il fascismo. Luca Riccardi; Catalogo della mostra documentaria a cura di Maria Carla Triadan.
Piero Delbello, 100 x Istria. Un percorso fotografico nella Nostra Provincia 1920-1940, I.R.C.I. e Unione degli Istriani 2011, pp. 183, brossura.
Annamaria Muiesan Gaspàri, Il mio tailleur rosso dai bottoni di bambù. Lungo è il percorso della memoria, Unione degli Istriani 2010, pp. 197, brossura con alette.
È un dono di Dio o una tortura per avvelenarci la vita? Uno strumento per trarre insegnamento dalle esperienze vissute o per far sorgere in noi ansie, tormenti, rimpianti? Che cos’è, dunque, la memoria? Il mondo di oggi sembra volerla rimuovere; è ciò che fanno molti politici i quali desiderano che scenda l’oblio sulle loro promesse non mantenute e, in molti casi, anche occultare le vecchie colpe e responsabilità. Insomma la propensione più diffusa è per una memoria mortificata, nebulosa, falsificata, o per nessuna memoria. Meglio, molto meglio precipitarsi in braccio al futuro, senza voltarsi indietro.
Di diverso avviso è l’Autrice che si confessa addirittura involontario bersaglio di ricordi, alcuni dolorosi, in quanto associati al suo dramma familiare che qui viene ripercorso anche daa punti di vista inediti, altri spensierati o giocosi. In ogni caso questi lampi di memoria costituiscono l’occasione per portare il discorso su temi di attualità, quasi sempre collegati al mondo tormentato dell’Esodo istriano.
Il percorso memoriale dell’Autrice delinea un’opera piacevole ed impegnata, dedicata a chi pensa che solo attraverso la conoscenza approfondita del nostro passato si possa costruire un futuro migliore.
Cesare Battisti, La Venezia Giulia. Cenni geografico-statistici, Unione degli Istriani 2010, ristampa anastatica, pp. 28, con 15 figure e 11 tavole, cartonato rigido.
Dalla Prefazione del Presidente Massimiliano Lacota: “Si tratta di una delle prime opere italiane sulla geografia in senso lato dei territori uniti all’Italia dopo la Grande Guerra, particolarmente ricca di nozioni e di dati, anche statistici, scientificamente ordinati, in modo da fornire ad un vastissimo e numeroso pubblico una visione d’insieme delle nuove Province: appare in tutta evidenza, comunque, come l’autore abbia inteso dedicare questo lavoro soprattutto agli studenti italiani, quasi presagendo ciò che sarebbe successo con la conclusione del conflitto mondiale. La ricerca, infatti, condotta con criteri che ancora reggono al tempo, è realizzata come almeno altre due sue analisi pubblicate precedentemente (Il Trentino. Cenni geografici, storici, economici, con un’appendice su l’Alto Adige, Novara 1915, e Il Trentino, Illustrazione statistica economica, Milano 1915) in vista del futuro sviluppo economico della regione, considerato come subordinato all’inserimento della Venezia Giulia, al pari del Trentino, nella compagine economica e politica della nazione italiana”.
Autori Vari, Esuli. Il dovere della memoria, Unione degli Istriani 2008, pp. 187, brossura con alette.
INDICE: Massimiliano Lacota. INTRODUZIONE; Ciso Bolis. SULLE ALI DEL BUIO; Editta Depase Garau. RECONDITE VOCI IGNORATE; Camillo di Carlo. LA MIA GUERRA; Gianna Duda Marinelli. EL SORSETO, DIECI ANNI DOPO-Trieste 1953; Italo Gabrielli. LA MIA VITA DI ESULE; Licia Micovillovich Capri. VITTIME DI PROFESSIONE; Annamaria Muiesan Gaspàri. SU DAI, CHE E’ TUTTO PASSATO, ORA…; Enrico Neami. RICORDI FUTURI; Luigi Papo de Montona. UN SOLLETICO-Dalle storie del “Carli”, TONIN DE BENETO, QUANDO I RICORDI; Lionello Rossi Kobau. BOROVNICA; Maria Renata Sequenzia. DUE VOCI DA LONTANO.
“Libro della memoria” può ben definirsi questa terza opera corale dal carattere antologico che l’Unione degli Istriani dà alle stampe dopo Ritorni, del 1995, e Dai lunghi inverni, del 1996, nel tentativo di riunire quegli autori (gli ultimi?) capaci di ritornare sul trauma dello sradicamento e dell’esilio, ripercorrendo vicende personali e della comunità d’origine.
Tullio Tulliach, C’è sempre una nave che parte. Il romanzo di una comunità di profughi giuliano-dalmati, MEF-L’Autore Libri Firenze con il contributo dell’Unione degli Istriani 2008, pp. 261, brossura.
Autori Vari, Padriciano 60, I.R.C.I. con il Gruppo Giovani dell’Unione degli Istriani 2007, pp. 163, brossura.
Francesco Hlavaty, La panchina. Crepuscolo malinconico di un marinaio istro-veneto, Luglio editore con il contributo dell’Unione degli Istriani 2007, pp. 187, brossura con alette.
Calpurnio, marinaio istriano ricco delle esperienze di tante generazioni, aveva ripetuto le strade dagli avi oltre gli infiniti orizzonti del mare che lambiva la sua costa. Profondamente legato alla sua terra subisce l’ingiuria della politica che sconvolge il suo habitat, vanificando i programmi accarezzati nella sua lunga vita.
All’emarginazione, frequente nello stato della vecchiaia, si aggiungono difficoltà concrete che lo costringono alla solitudine. In questa dimensione, su una vecchia panchina davanti al mare, rivive il suo passato anche attraverso una serie di incontri con figure femminili vissuti nei suoi viaggi intorno al mondo. Alla delicatezza dei ricordi si associa l’amore struggente per le “pietre bianche” del suo paese, sognate nei suoi vagabondaggi, su cui poggiavano la speranza del ritorno. Un epilogo differente dai suoi sogni.
Le vicende storiche, sommate alle difficoltà correnti della sua situazione, lo portano a considerare i traumi subiti e l’inevitabile condizione di vecchio che diventa “spettatore della sua stessa vita”.
Anita Derin, Il nostro ieri durerà per sempre, Unione degli Istriani 2006, pp. 155, cartonato rigido.
Annamaria Muiesan Gaspàri, Istria 1945. Il lato oscuro della tragedia di Pirano, Unione degli Istriani 2005, pp. 157, brossura con alette.
Spesso, alla conclusione di eventi bellici, o di guerre civili, ai vincitori il sangue sino allora versato non basta. Si continua così ad infierire sui perdenti per un bisogno di risarcimento estremo ovvero di spietata resa finale dei conti, ritenendo che la sconfitta dell’avversario e il fallimento dei suoi ideali non siano una punizione sufficiente. Non diritto e legge, quindi, ma una semplice, diffusa e talvolta perversa gratificante giustizia sommaria.
E’ avvenuto anche alla fine del secondo conflitto mondiale. Molti veli sono stati sollevati sugli eccidi avvenuti in Alta Italia, meno si è parlato dei fatti istriani ove di vincitori ve n’erano addirittura due: i comunisti italiani di ispirazione sovietica e i comunisti slavi in prevalenza titoisti. L’Istria non ha avuto un Simon Wiesenthal che potesse identificare e catturare i responsabili di quei massacri ed i loro fiancheggiatori. Quasi tutti sono rimasti impuniti.
A Pirano furono fatti sparire quarantaquattro cittadini inermi, tra cui il padre dell’Autrice.
Perché non cali l’oblio su una tragedia così sconvolgente, Annamaria Muiesan Gaspàri sostanziosamente approfondisce i temi cui nel suo racconto autobiografico Via Vico Predonzani 666 aveva appena accennato. Utilizzando le scarse fonti di cui ancor oggi si dispone e mettendo a confronto le versioni contenute negli atti di alcuni processi e in due recenti libri scritti da persona sicuramente informata dei fatti, fa rivivere quei dolorosi e sanguinosi eventi e certo ci porta più vicino alla verità, per troppi anni silenziata o travisata.
Francesco Hlavaty, La saccaleva. Storia romanzata di un istriano della costa, LINT con il contributo dell’Unione degli Istriani 2005, pp. 207, brossura con alette.
Rino Baroni, Gli istriani in difesa dell’Istria italiana. Dal Memorandum d’Intesa al trattato di Osimo. Volume III 1971-1977, Unione degli Istriani 2005, pp. 732, cartonato rigido.
Rino Baroni, Gli istriani in difesa dell’Istria italiana. Dal Memorandum d’Intesa al trattato di Osimo. Volume II 1965-1970, Unione degli Istriani 2004, pp. 324, cartonato rigido.
Rino Baroni, Gli istriani in difesa dell’Istria italiana. Dal Memorandum d’Intesa al trattato di Osimo. Volume I 1954-1964, Unione degli Istriani 2004, pp. 166, cartonato rigido.
Claudio de Ferra, Le stagioni di Esmeralda, Ibiskos con il patrocinio di Comune di Trieste, Provincia di Trieste, Lega Nazionale e Unione degli Istriani 2004, pp. 287, brossura con alette.
Ranieri Ponis, Medico d’anime. La vita di Marcello Labor, MGS Press con il contributo dell’Unione degli Istriani 2004, pp. 199, brossura.
Graziella Semacchi Gliubich, “O soldi o vita!”. Fatti e misfatti in Istria (1796-1928), Ibiskos con il contributo dell’Unione degli Istriani 2004, pp. 105, brossura con alette.
Piero Delbello, C.R.P. Centro Raccolta Profughi. Per una storia dei campi profughi istriani, fiumani e dalmati (1945/1970), I.R.C.I. e Gruppo Giovani dell’Unione degli Istriani 2004, pp. 144, brossura.
Alma Petrigna, Istria. Fregole di ricordi, Unione degli Istriani 2004, pp. 31, brossura.
Luigi Papo de Montona, Gli ultimi 3000 anni dell’Istria, Unione degli Istriani 2003, terza edizione, pp. 63, brossura.
Graziella Semacchi – Cristina Benussi – Marina Petronio, Parole lontane. L’Istria nella sua storia e nel nostalgico ricordo di autori esuli, Ibiskos con il contributo dell’Unione degli Istriani 2003, pp. 167, brossura con alette.
Autori Vari, Atti del Convegno Internazionale “Gli esodi del Dopoguerra in Europa: aspettative e prospettive nel confronto fra giovani di seconda generazione”. Trieste, 22 febbraio 2003, Gruppo Giovani dell’Unione degli Istriani 2003, pp. 119, brossura.
Giovanna Solari, Il dramma delle foibe (1943-1945), Centro culturale Gianrinaldo Carli e Unione degli Istriani 2002, pp. 174, brossura.
Franco Stener, Il canottaggio nella cartolina da Grado a Zara, Unione degli Istriani 2002, pp. 142, brossura con alette.
Giulio Roselli, Cara Parenzana!, Bruno Fachin Editore con la partecipazione dell’Unione degli Istriani 2002, prima ristampa, pp. 319, cartonato rigido.
Paolo Blasi, Poeti dell’Istria tra le due guerre mondiali (1914-1939), I.R.C.I. e Unione degli Istriani 2000, pp. 210, brossura.
Ranieri Ponis, In odium fidei, Unione degli Istriani 2000, seconda edizione aggiornata ed ampliata, pp. 231, brossura.
Vito Levi, Nozze istriane di Antonio Smareglia, Unione degli Istriani 1999, ristampa anastatica dell’edizione del 1954, brossura con sovraccoperta.
Luigi Papo de Montona, E fu l’esilio. Una saga istriana, I.R.C.I. e Unione degli Istriani 1997, pp. 158, brossura.
Paolo Blasi, Poeti dell’Istria dell’Età Risorgimentale (1849-1870), I.R.C.I. e Unione degli Istriani 1997, pp. 141, brossura.
Paola Romano, La questione giuliana 1943-1947, LINT e Unione degli Istriani 1997, pp. 253, brossura.
Paolo Blasi, Poeti dell’Istria dai Dogi a Francesco Giuseppe (1797-1849), I.R.C.I e Unione degli Istriani 1997, pp. 115, brossura.
Autori Vari, Sopravvissuti alle deportazioni in Jugoslavia, IRCI e Unione degli Istriani 1997, pp. 223, brossura.
Autori Vari, Dai lunghi inverni, Unione degli Istriani 1996, pp. 263, cartonato rigido con sovraccoperta.
Autori Vari, Ritorni, Unione degli Istriani 1995, pp. 221, cartonato rigido con sovraccoperta.
Luigi Papo de Montona, Albo d’oro. La Venezia Giulia e la Dalmazia nell’ultimo conflitto mondiale, Unione degli Istriani 1995, seconda edizione riveduta ed ampliata, pp. 815, brossura.
Autori Vari, Per una politica adriatica, Federazione delle associazioni degli esuli istriani-fiumani-dalmati, A.N.V.G.D. e Unione degli Istriani 1994, pp. 15, brossura.
Autori Vari, Cara, vecchia, nobile Istria, Unione degli Istriani 1994, pp. 70, cartonato rigido con sovraccoperta.
Autori Vari, Bicentenario della nascita di Bartolomeo Biasoletto 1793-1993, Unione degli Istriani 1993, pp. 55, brossura.
Marcello Bogneri, Cronache di Pola e dell’Istria. 1915-1938 la guerra, la redenzione e l’unione alla Madrepatria, Unione degli Istriani 1990, pp. 212, brossura.
Guido Miglia, Istria. I sentieri della memoria, Unione degli Istriani 1990, pp. 162, brossura.
Giuseppe Caprin, Istria nobilissima, Italo Svevo con il contributo dell’Unione degli Istriani 1968, vol. I pp. 285 e vol. II 247+XXIX di tav., riproduzione fasimile dell’edizione originale Trieste F.H. Schimpff 1905-1907, cartonato rigido.
Giovanni Quarantotti, Nel centenario della Dieta istriana del “Nessuno”, Unione degli Istriani 1962, pp. 13, brossura.
Fabio Zetto, Sovranità sulle Zone A e B del cosiddetto Territorio di Trieste, Unione degli Istriani 1956, pp. 45, brossura.