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Lacota: “Italia ed Austria perfettamente pacificate, basta con retorica ridicola e divisiva e contrapposizioni inesistenti”
21 Luglio 2014
COMUNICATO STAMPA
Trieste, 21 luglio 2014
Pienone alla Tripcovich con 1.000 persone per il Concerto di marce militari
Lacota: “Italia ed Austria perfettamente pacificate, basta con retorica ridicola e divisiva e contrapposizioni inesistenti”
Il sindaco Cosolini ha ricordato le tragedie che nel Novecento hanno isolato Trieste, senza far perdere però alla città la sua vocazione europea.
Si è registrato il tutto esaurito, nel pomeriggio di sabato scorso alla Sala Tripcovich, per il Concerto dell’Amicizia promosso dall’Unione degli Istriani con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Trieste, che ha visto protagonista l’applauditissima orchestra di fiati carinziana Glantaler Blasmusik che ha sfoggiato un apprezzato repertorio di marce militari della Grande Guerra.
Dopo la sfilata e l’ingresso delle Bandiere, il sindaco Roberto Cosolini ha portato alla vasta platea, composta anche da circa quattrocento austriaci giunti appositamente a Trieste per questo appuntamento, i saluti dell’amministrazione comunale: “La musica rappresenta un bel messaggio per ricordare in amicizia i cento anni dall’inizio di una guerra che ha aperto la strada ad un Novecento che ha visto in Europa il ripetersi di tragedie, orrori bellici, follie dei totalitarismi” ha affermato il primo cittadino. “Trieste ha vissuto un condensato di tutte queste tragedie che l’hanno isolata e divisa, dopo che era stata una città europea quando l’Europa nel senso moderno in cui la intendiamo oggi non esisteva ancora” ha precisato il sindaco, sottolineando l’impegno anche suo personale nel consolidamento di rapporti sempre più stretti con l’Austria.
Il presidente dell’Unione degli Istriani, Massimiliano Lacota, che è intervenuto dopo il rappresentante austriaco ed il presidente dell’associazione dei combattenti, ha ricordato “quanti sacrifici e di quanti lutti la Prima Guerra Mondiale abbia causato con la morte di milioni di soldati di differenti etnie e religioni quale catastrofe abbia significato la distruzione dell’ Impero austro-ungarico, ed al disordine europeo cui i successivi Trattati di Pace degli anni 1918-1920 portarono: smembramento di territori omogenei, cancellazione di culture e tradizioni, provvedimenti di espulsioni e confische di beni per centinaia di migliaia di famiglie, sviluppo dei nazionalismi contrapposti che acuirono i grandissimi disagi sociali creatisi”. “Ma si tratta del passato” ha sottolineato Lacota “ora Italia ed Austria sono paesi perfettamente pacificati, basta con retorica ridicola e divisiva, e basta con contrapposizioni inesistenti”.
Il concerto si è concluso – tra generale commozione del pubblico ed applausi scroscianti – con l’esecuzione degli inni italiano ed austriaco, dopo il Va Pensiero.
UNIONE DEGLI ISTRIANI