Nelle Marche sono stati organizzati due eventi legati alla ricorrenza del Giorno del Ricordo, istituito nel 2004 grazie all’impegno del nostro Roberto Menia.

Ad affiancarlo ad Osimo e a Monsampietro Morico, nella presentazione del suo bellissimo libro “10 Febbraio. Dalle Foibe all’Esodo”, finanziato dall’Unione degli Istriani, è stato il nostro Coordinatore regionale per le Marche, Emanuele Piloni.

La prima iniziativa ha avuto luogo nella prestigiosa sede del Palazzo Campana di Osimo dove, dopo gli interventi introduttivi dell’on. Gostoli e dei consiglieri regionali Ciccioli e Ausili, moderati dal giornalista Luca Falcetta, Piloni ha ripercorso la secolare storia dell’italianità della Venezia Giulia e della Dalmazia, dall’epoca romana, passando per la Repubblica di Venezia, fino al Regno d’Italia e ai tragici giorni delle stragi delle foibe e dell’esodo. A seguire l’intervento di Roberto Menia, il quale ha chiuso l’evento con una magistrale digressione sull’italianità dell’Adriatico orientale, richiamando eventi e personaggi che hanno segnato la storia dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia.

La seconda presentazione ha avuto luogo presso la sala consiliare dello splendido borgo di Monsampietro Morico, in provincia di Fermo, su invito del sindaco Romina Gualtieri.

Dopo l’inno nazionale e l’introduzione da parte del primo cittadino, la parola è passata alla sen. Elena Leonardi, che ha sottolineato l’importanza di proseguire incessantemente nel lavoro di tutela della memoria storica, in particolare nelle scuole.

Nel corso dell’intervento, incentrato sulla storia della Venezia Giulia e della Dalmazia, Piloni ha avuto modo di parlare anche dei 79 marchigiani caduti al confine orientale, tuttora dimenticati nella memorialistica regionale.

A tale proposito, il sindaco Romina Gualtieri ha voluto dare un segnale importante, conferendo un riconoscimento, a nome del Comune, ai familiari di Vincenzo Fraticelli, nativo di Monsampietro Morico e caduto il 30 gennaio 1944, nell’eccidio di Rifembergo, nel goriziano, difendendo l’italianità della Venezia Giulia.

La parola è poi passata a Roberto Menia, che ha raccontato la genesi del suo libro, estrapolando alcuni episodi e personaggi a testimonianza della millenaria identità nazionale della Venezia Giulia e della Dalmazia.

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